San Pietro
Il Missionario evangelizzatore di Cristo

MATERIALE: GESSO
TECNICA
: MODELLO IN PLASTILINA 
DIMENSIONI: 10x8x7  
ESEMPLARI:6
FIRMA INCISA: Marco Rovetta

Nella Chiesa volta verso il mondo, Pietro é il grande missionario. Per volontà del Risorto é il “pescatore di uomini”. La narrazione Giovannea della pesca miracolosa sul lago di Galilea ha valore simbolico: dopo una notte di lavoro inutile e infruttuoso sul lago di Galilea, Pietro riceve dal risorto il comando di gettare le reti a destra della barca e, ciò fatto, pesca una grande quantità di pesci: 153 grossi pesci, e la rete non si spezza (Gv 21,2-11). Il significato del racconto simbolico è chiaro: Pietro guida gli altri apostoli nell’evangelizzazione del mondo, assistito dal Signore, la cui presenza misteriosa ma efficace garantisce il successo della prima predicazione cristiana condotta sotto la sua guida. Gli atti degli apostoli confermano abbondantemente il racconto giovanneo. Il primo confronto con il mondo vede Pietro annunciatore del Vangelo sulla piazza di Gerusalemme il giorno di Pentecoste. Testimonia la resurrezione di Gesù ed esorta il popolo a convertirsi a credere nel signore per evitare la condanna definitiva (At 2,14ss).

San Paolo

MATERIALE: GESSO
TECNICA
: MODELLO IN PLASTILINA 
DIMENSIONI: 10x7x5
ESEMPLARI:6
FIRMA INCISA: Marco Rovetta

Paolo era ebreo, per lungo tempo persecutore dei cristiani fino al momento della sua conversione avvenuta dopo la morte di Cristo. Importantissimo evangelizzatore nel mondo, della sua vita si può leggere negli Atti degli Apostoli, morì martire nel I° secolo. Le notizie su ciò che accadde nel primo secolo ai cristiani, in relazione alla persecuzione partita dopo l’episodio dell’incendio di Roma di Nerone, arriva ai nostri giorni con fonti unicamente pagane. Dopo l’incendio, che fu terribile ed aveva profondamente scosso la popolazione, tutti sospettavano di Nerone, e così questi si dovette impegnare a trovare “i colpevoli” per difendere se stesso (scrive Tacito: “…Seguirono quindi cerimonie espiatorie in onore degli dei e furono consultati i libri della Sibilla.Ma non bastarono i soccorsi umani, le elargizioni del sovrano o le cerimonie religiose ad allontanare il sospetto che l’incendio fosse stato provocato. Per troncare quindi ogni diceria, Nerone fu costretto a cercare i colpevoli e torturò con i supplizi più raffinati quelli che il volgo chiamava cristiani e che si erano resi odiosi per le loro colpe. Cristo, il fondatore di tale setta, era stato messo a morte per opera del procuratore Ponzio Pilato, durante l’impero di Tiberio. e ancora: “… Dapprima furono arrestati quelli che si confessavano cristiani, poi, su loro rivelazione, ne fu tratta in carcere una gran moltitudine, non tanto sotto l’accusa di aver incendiato Roma, quanto per il loro odio contro il genere umano. Al supplizio fu aggiunta una nota di atroce scherno: alcune vittime furono ricoperte con pelli di bestie feroci e fatte morire sbranate dai cani, altri furono crocifissi e fatti ardere nella notte a guisa di torce…).